mercoledì 25 febbraio 2009


Dopo i numerosi incidenti, peraltro non più gravi di altre parti del mondo, accaduti in Germania, è stato deciso di chiudere gradualmente tutte le 19 centrali nucleari sul territorio. La prima è stata chiusa nel 2001, l’ultima lo sarà nel 2021, proprio quando l’Italia (che già adesso uccide migliaia di lavoratori ogni anno) comincerà il suo progetto nucleare. www.ecologiae.com

Anchel’Italia ha dato il suo triste contributo, per ben 9 volte. La prima nel 1964, quando un guasto alla centrale di Garigliano portò quasi alla catastrofe, cioè si sfiorò lo stesso incidente di Cernobyl. Solo che Garigliano non era isolata come la centrale ucraina, ma si trovava nel cuore dell’Italia, e se fosse effettivamente esplosa, ora non saremmo qui a raccontarvelo. Solo 3 anni dopo, nel ‘67, a Trino Vercellese un guasto impose la chiusura per 3 anni. Il problema fu che, nonostante non fosse più utilizzata, ci si dimenticò della perdita di trizio radiattivo che proveniva dalla centrale e si scaricava direttamente nel Po. E nessuno in 3 anni fece niente per fermarla. Nel 1969 altro pericolo per l’Italia. Due guasti alla centrale di Latina fecero mancare l’alimentazione alla strumentazione. La prima volta fu trovata una soluzione tutta italiana, e si tentò di arrangiarsi in qualche modo, al secondo ostacolo si decise di chiudere la centrale.
1974, nella centrale di Casaccia si rompe un recipiente che conteneva plutonio. Nessuno ha saputo com’è andata a finire. Il 22 novembre del ‘75 per una volta la responsabilità non era nostra. Due navi americane, la portaerei J. F. Kennedy e l’incrociatore Belknap si scontrano vicino la Sicilia. A bordo dell’incrociatore c’erano armi nucleari, ma l’incendio divampato a bordo dopo lo scontro è stato fermato pochi metri prima che raggiungesse il deposito.1978, Caorso, fughe dalle turbine della centrale nucleare, le valvole non tengono, le strutture portanti che dovrebbero sostenere e contenere i gas radioattivi sono mal progettate e lasciano uscire quantità immani di sostanze pericolose. La centrale verrà chiusa. Nel 2003 gli americani si ripetono. Vicino le coste della Maddalena il sottomarino Hartford s’incaglia nella Secca dei Monaci. La tragedia viene solo sfiorata perchè il comandante riesce a disincagliare la nave prima che il danno diventi irreparabile.L’evento peggiore è accaduto solo due anni fa, ma nessuno ne ha saputo niente. Ancora nella centrale di Casaccia, nonostante l’opposizione del popolo italiano di far entrare materiale radiattivo sul proprio territorio, dalla centrale Enea c’è una fuoriuscita di plutonio. 6 dipendenti (ma c’è chi è pronto a giurare che fossero 14) rimangono contaminati. Le autorità ammettono l’incidente, sempre comunque sotto silenzio, solo 4 mesi dopo l’accaduto.
Tra gli incidenti nucleari più gravi, come se si potesse fare una classifica delle tragedie, ricordiamo quello di Windscale, a 500 km da Londra, quando ci fu una fuga di radioattività pari ad un decimo della bomba atomica sganciata su Hiroshima. La nube radioattiva arrivò fino in Danimarca e le autorità, per difendere la propria popolazione dalla radiattività della zona colpita, pari a 20 volte in più del normale, vietò di bere latte in un raggio di 50 km, facendo gettare 600 mila litri di latte ogni giorno. Pochi giorni dopo un’altra centrale inglese, quella di Sellafield, fu colpita da un incendio, generando una nube radioattiva che attraversò l’Europa causando almeno 300 morti (ufficiali, quindi vi lascio immaginare quanti possano essere quelli reali). L’anno dopo tra gli Urali un’esplosione di scorie radioattive fece centinaia di morti e migliaia di contaminati. Migliaia di km ancora oggi sono recintati. Uno scontro tra un B-52 e un B-28 americani nel 1966 fece cadere 4 bombe all’idrogeno su Palomares, in Spagna. Due esplosero. Non ci furono morti accertati, ma ancora oggi quelle zone sono radiattive e la gente continua a coltivare tranquillamente, senza sapere a cosa va incontro. Nel ‘68 un incidente simile al precedente, stavolta in Groenlandia, porta ad ammalarsi di cancro le circa 100 persone destinate a bonificare l’area. A Tallin (Urss), nel ‘76, salta in area una centrale nucleare sotterranea, provocando la morte di oltre 100 persone e contaminando centinaia di migliaia di km con Iodio 131. L’anno successivo a El Ferrol, Spagna, una fuga radioattiva contamina un centinaio di persone. Peggio ancora quello che accade tre anni dopo nel Tennessee, dove la fuoriuscita di uranio riesce a contaminare 1000 persone, mentre oltre 300 persone vengono contaminate nell’81 per lo stesso problema in Giappone, a Tsuruga. Nel 1997 un incidente tra un trattore e un camion che trasporta isotopi radioattivi fa fuoriuscire sostanze tossiche che innalzano il livello di radioattività della zona di 25 volte più del normale. Nel ‘99 in Giappone una serie di esplosioni nella centrale di Tokaimura portano alla morte di 3 persone e alla contaminazione di altre 450, di cui 119 molto gravi, e alla fuoriuscita di uranio. Intorno alla centrale si rilevano valori tra i 10 e i 20 mila volte superiori alla norma.
Alla fine possiamo contare circa 3.400 morti a causa dell’atomo (di cui 2500 solo a causa di Cernobyl), più un numero imprecisato di contaminati, che è impossibile da stimare.
Quattro incidenti nucleari in Francia in due settimane
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Pubblicato da Enrico Pascucci, Venerdì, 25 Luglio 2008 alle 11:30

Dal primo incidente alla centrale nucleare francese di Tricastin, che ha riversato 75 kg di uranio nelle acque del fiume, con grandi ritardi nella gestione dell’emergenza e grossi problemi per le popolazioni lungo il fiume (divieti di irrigazione, pesca e balneazione), il nucleare francese sembra incapace di tornare alla normalità .
Nelle ultime due settimane si sono susseguiti altri incidenti, di lieve entità. Ancora perdite di uranio in un impianto di arricchimento a Romans sur Isere, che ha contaminato i terreni circostanti e la contaminazione di 15 dipendenti, in modo lieve della centrale di Saint-Alban/Saint-Mauric.Ieri un nuovo incidente, di nuovo a Tricastin, nella centrale che ha aperto la serie, con cento dipendenti contaminati da cobalto 58, anche se secondo le notizie diffuse sembra che non vi saranno conseguenze per la salute dei lavoratori.
La stampa francese sta cavalcando l’onda, facendosi da apripista per polemiche sempre più aspre, e finalmente anche in Francia i detrattori del nucleare hanno dei canali per mettersi in mostra.
Gli incidenti, sempre secondo i comunicati ufficiali sarebbero tutti di lieve entità, e dove sono state prese delle misure di sicurezza, è stato fatto in via del tutto precauzionale, ma dichiarazioni di questo tipo non possono bastare per stare tranquilli.
Tutti gli incidenti sono stati causati da negligenze nella manutenzione oppure, ancora peggio, da impianti costruiti fuori norma. Indagini stanno mostrando, come nel caso della centrale di Tricastin, comportamenti gravi che vanno avanti da decenni. Infondo sembra inverosimile che ci possano essere stati così pochi problemi fino ai giorni nostri, se nelle ultime settimane, da quando la stampa a drizzato le orecchie in questa direzione, sono stati portati alla luce ben quattro episodi. Da un indagine infatti risulta che le 700 tonnellate di scorie radioattive prodotte negli ultimi trent’anni non vengono conservate in condizioni di sicurezza “soddisfacenti” e numerose volte sono stati misurati livelli di radioattività nella zona più alti dei limiti imposti, con rischi anche per la salute dei lavoratori la centrale di Tricastin abbia disperso nel fiume negli ultimi 30 anni qualcosa come 700 tonnellate di uranio.
Il Governo tedesco ha dimostrato di non fidarsi dei comunicati ufficiali diffusi sugli incidenti, commissionando un indagine ad un’azienda tedesca, per indagare sull’accaduto e assicurarsi che non vi siano conseguenze per l’ambiente che possano minacciare anche la Germania.
Di tali incidenti in Italia non se ne è quasi parlato o scritto. I quotidiani hano reagito con un giorno di ritardo al primo incidente, notando forse che non era possibile far finta di niente.I telegiornali oggi, con la notizia fresca della contaminazione dei lavoratori della centrale di Tricastin, hanno mandato in onda dei brevi servizi, ma non sull’accaduto, ma del Ministro Scaiola che sminuiva con parole vuote i problemi francesi e prometteva rigore e sicurezza per il ritorno italiano al nucleare.
Ogni volta he sento nominare il nucleare da qualcuno di questo governo mi si accappona la pelle, tanto per cominciare perché mi fido più di un Ministro tedesco, o anche di un verduraio tedesco, che di Scaiola, ma poi perché si mostrano sempre meno trasparenza e serietà che l’argomento impone.
Un incidente nucleare è un incidente nucleare. Non si minimizza, non si possono sviare i discorsi con problemi di questo tipo. Un Governo e un popolo che scelgono una strada come quella dell’energia atomica, dovrebbero perlomeno scegliere di affrontare i problemi e i potenziali pericoli che questa comporta.
Le dichiarazioni del Ministro Scaiola, sono dichiarazioni di circostanza, che un Paese consapevole delle proprie scelte non potrebbe accettare.
Independent: nuove centrali piu' rischiose LONDRA - Le centrali nucleari di nuova generazione - che la Gran Bretagna sta progettando di costruire e che sono già in fase di realizzazione in Francia e in Finlandia - sono più pericolose, in caso di incidente, di quelle vecchie che andrebbero a sostituire. A rivelarlo è un'inchiesta del quotidiano britannico 'The Independent', che ha ottenuto una serie di documenti interni all'industria del nucleare dai quali emerge che, sebbene i nuovi European Pressurised Reactors (Epr) siano meno esposti al rischio di guasti, nel caso si verificasse un incidente la fuoriuscita di radiazioni sarebbe molto maggiore e potrebbe fare anche il doppio delle vittime. Un rapporto redatto dalla società francese Edf rivela che l'emissione di isotopi radioattivi di bromo, rubidio, iodio e cesio sarebbe quattro volte maggiore rispetto alla fuoriuscita che si verificherebbe in un reattore tradizionale. Un altro studio della società di smaltimento di scorie radioattive Posiva Oy sostiene invece che l'emissione dell'isotopo iodio 129 sarebbe addirittura sette volte maggiore. Un terzo dossier, redatto dalla Swiss National Co-operative for the Disposal of Radioactive Waste conclude invece che la fuoriuscita di cesio 135 e cesio 137 sarebbe maggiore di 11 volte. A rendere i nuovi Epr più pericolosi in caso di incidente, spiega il giornale, è il fatto che sono stati progettati per bruciare il combustibile nucleare ad una velocità doppia rispetto a quelli attuali, modificando la natura stessa del carburante. Oltre alla Finlandia e alla Francia, dove due reattori di nuova generazione saranno realizzati in Normandia, ad essere interessate alla costruzione degli Epr sono la Gran Bretagna, dove quattro reattori verrebbero realizzati dalla Edf in Somerset e nel Suffolk e l'India, che ne vorrebbe costruire sei.

Rieccoci i nuclearisti sono ancora in ballo. Gli interessi economici che sono dietro a questa tecnologia fanno passare sopra ad ogni sorta di preoccupazione legata all-ambiente.

Rileggete la posizione di Rubbia l-appello dei docenti universitari.
Ancora una volta questo governo procede senza interpellare nessuno, se non a cosa gia- belle e decise. la Francia di Sarkozy e dico Sarko non un illuminato di sinistra prima di prendere una decisione in materia ambientale ha effettuato consultazioni con il mondo universitario, con i sindacati etc... . Qui neanche quello. Chi vuole decidere per tutti forse sara morto stecchito quando le cantrali entreranno in funzione.

date uno sguardo al filmato sulle conseguenze della estrazione dell-uranio negli USA.

http://www.latimes.com/extras/navajo/Day1/

Non lasciatevi convincere dal veleno della sconfitta certa.
FERMARE IL NUCLEARE PERICOLO PER LA VITA SI PUO_

I quattro incidenti nucleari francesi di questi giorni e quello sloveno di qualche settimana fa hanno riaperto, se mai ce ne fosse bisogno, il dibattito sulle centrali nucleari. In Francia, dopo aver sfiorato per due volte la tragedia (anche se in Italia ve ne è stata raccontata una sola, quella di Tricastin, e con una settimana di ritardo), si sono finalmente svegliati, e hanno cominciato a controllarle. Si, controllarle nel vero senso della parola, perchè solo ora si sono accorti che le centrali erano vecchie e potevano esserci danni ben più gravi degli sversamenti dei giorni scorsi.
Così facendo un giro in rete ho trovato l’elenco di tutti gli incidenti nucleari avvenuti dal 1952 al 2007, e non potevo crederci quando ho visto che la lista non terminava mai. Alla fine sono riuscito a contare 137 incidenti in 55 anni. Voi di quanti ne eravate a conoscenza? Molto spesso si parla di Cernobyl, riferendosi all’unico incidente nucleare della storia. Sicuramente è stato il più tragico, ma purtroppo, non è stato l’unico.
Nel 2008, finora, gli incidenti registrati sono stati “solo” 5: uno in
Giappone, due in Francia, uno in Svezia e uno in Slovenia, di cui uno francese e quello sloveno al confine con l’Italia, quindi per ben due volte abbiamo rischiato di rimanere “cotti” dall’atomo. Il primo incidente nucleare della storia, se non vogliamo considerare incidenti le due bombe della Seconda Guerra Mondiale, lo registriamo nel lontano 1952, a Chalk River, la prima centrale nucleare canadese, a pochi chilometri da Ottawa. Un errore di un tecnico portò alla semidistruzione del nocciolo del reattore. Questo portò alla dispersione del liquido radiattivo che contaminò le acque, e a diverse esplosioni di idrogeno che contaminarono l’aria. Per fortuna non ci furono vittime perchè la zona era abbastanza isolata.
Pochi mesi più tardi negli Stati Uniti ci furono però i primi morti, 4 precisamente, a causa dell’esplosione del reattore Argon. Uno dei più grandi disastri ambientali accaduti, e mai raccontati, almeno da questa parte dell’Oceano, accade solo 3 anni più tardi, nel ‘55, quando una nave-appoggio, la Fori-Rosalie della Royal Navy, Inghilterra, affondò nell’Atlantico. Tutto si aggravò perchè quella nave trasportava 1500 recipienti con una tonnellata di residui atomici per ognuno. I danni provocati all’Oceano ancora non sono calcolabili. Nel complesso in Europa possiamo contare 90 incidenti nucleari, più di tutto il resto del mondo. I maggiori responsabili di questi incidenti sono i francesi, che hanno 58 centrali nucleari, e detengono il record della nazione europea più disastrosa, secondi nel mondo solo agli Stati Uniti. Molti danni sono stati anche creati dall’Unione Sovietica e dalla Spagna.